Le azioni del primo piano di gestione per la vernicoltura del CIV

Per gestire le attività di venericoltura e di pesca collettiva il CIV adotta le seguenti azioni che sono parte integrante di un Piano di Gestione:

Individuazione degli operatori del CIV

Individuazione delle aree CIV per venericoltura

Individuazione delle aree CIV per la pesca gestita

Punti di sbarco

Regolamentazione dell’attività di venericoltura del CIV (giornate, quote, n. addetti)

Modalità di gestione delle aree (rotazione, semina, ecc.)

Il sistema di controllo e monitoraggio della risorsa Tapes philippinarum

Il sistema di controllo sulla pesca e le sanzioni

IL PRINCIPIO ISPIRATORE DEL CIV

Il principio ispiratore del CIV è quello di consentire la possibilità di introdurre sistemi gestionali in grado di aumentare il valore aggiunto prodotto dalla risorsa in favore degli operatori, attraverso azioni che riguardano la gestione di aree di pesca effettuata direttamente dal Consorzio così da garantire un equilibrio fra sforzo di pesca, dimensione degli stocks e attività di coltivazione e regolazione del prelievo. Con questa linea d’azione il CIV ha intenzione di perseguire quanto fatto in mare dai Consorzi di Gestione dei Molluschi (Co.Ge.Vo.) per la gestione di vongole, fasolari e cannolicchi, che sono operativi con risultati soddisfacenti da oltre un ventennio e con un modello gestionale avvallato sia dalle Istituzioni nazionali che da quelle comunitarie.

NORME

REGOLAMENTAZIONE COMUNE

CONZORZIO ITTICO VENEZIANO

ADDETTI:
35 (graduale aumento fino a 70-80)
SUPERFICIE DI ALLEVAMENTO:
35-40 ettari (prospettiva a 400 ettari)

  • periodi di pesca per la gestione dei banchi naturali: il numero di giornate massimo di gestione dei banchi naturali è pari a 1-2 settimana nei periodi in cui il CIV acconsente la raccolta. Questa tipologia di raccolta integra il sistema di allevamento in sub-concessione effettuato dagli operatori.
  • periodi di pesca in allevamento: la gestione delle singole concessione viene effettuata dagli operatori con tecniche collaudate ed affinate in passato.
  • la gestione di entrambe le tipologie di pesca (gestione dei banchi naturali e allevamento), soprattutto per quanto riguarda gli aspetti commerciali di vendita del prodotto, è effettuata e garantita dal CIV.
  • quantitativi giornalieri catturabili: valore massimo 60 kg/giorno/operatore. Il CIV può determinare periodicamente le quote massime di cattura in base alle richieste di mercato o alle condizioni dei banchi naturali, usufruendo del sistema informatico e di messaggistica creato ad hoc.
  • taglia minima: 25 mm – secondo la normativa vigente REG CE 1967/2006.
  • attrezzi: possono essere utilizzati tutti gli attrezzi autorizzati nei Regolamenti in vigore.
  • semina: le azioni di semina saranno coordinate in modo da garantire a tutti gli addetti un quantitativo simile di prodotto.
  • rotazione aree: sulla base dei monitoraggi viene adottato un meccanismo di rotazione delle aree per prevenire situazioni di over-fishing e di conseguente sofferenza produttiva.
  • commercializzazione: il CIV gestisce in modo unitario il prodotto raccolto dagli operatori in modo da valorizzarne la commercializzazione ed in modo da mantenere concorrenziale il prezzo del prodotto.
  • Il CIV controlla i punti di sbarco individuati nell’ambito di competenza.
  • sanzioni: in modo sinergico dovrà essere redatta una tabella comune con le infrazioni, a cui saranno associate le relative sanzioni.
  • collaborazione con gli Enti di controllo: il CIV opera in modo coordinato per interagire con gli Enti che controllano e governano la pesca in laguna di Venezia, quali il Servizio Veterinario Regionale per risolvere le problematiche relative agli aspetti igienico-sanitari, gli Enti pubblici per garantire continuità amministrativa e gestionale, e forze dell’ordine per garantire il rispetto dei regolamenti.
  • collaborazione con il mondo della ricerca scientifica: nel processo di sviluppo e successivamente nella gestione a regime, il CIV si avvale di un Istituto di Ricerca per coordinare tutti gli aspetti tecnico-scientifici utili al miglioramento del sistema di pesca-allevamento di Tapes philippinarum.

punti di sbarco

Tutti gli operatori che hanno aderito al CIV conferiscono le quote di prodotto raccolto all’interno delle aree in sub-concessione e/o nelle attività di pesca gestita e controllata dallo stesso Consorzio, presso il punto di sbarco situato a Treporti nella zona della Ricevitoria, come indicato nella Figura 13.1.

Il sistema di controllo sulla pesca e le sanzioni

Durante la prima fase sperimentale di attività il Consorzio Ittico Veneziano ha controllato che gli operatori rispettino le comunicazioni relative ai quantitativi di T. philippinarum da raccogliere, agli orari di pesca, alle modalità di conferimento del prodotto, al rispetto delle aree di raccolta, senza comunque applicare alcuna sanzione, ma richiamando con diffide eventuali operatori che disattendono le regole. In linea di massima tutto si è svolto nel rispetto delle regole imposte, senza alcuna situazione negativa o di tensione. Su questa base il CIV ha deciso di proseguire con una linea di controllo generalizzato fino a quando il sistema non sarà a regime, o quanto meno non si stabilisca una regolarità nelle attività direttamente gestite.

MODALITÀ DI GESTIONE DEL SEME

Tenendo in considerazione la situazione attuale del comparto in laguna settentrionale, la componente seme, utile a riattivare dal punto di vista biologico e produttivo, è un tema fondamentale da risolvere e cercare di gestire nel migliore dei modi. Finora, ed in una situazione “normale”, sia il CIV che le Cooperative della laguna Nord hanno sempre valutato l’opportunità di partecipare alle campagne di raccolta seme organizzate in modo centralizzato da San Servolo Servizi (ex GRAL ed attuale Ente gestore). Ma la scarsità operativa nella raccolta di seme sta suggerendo ai gestori della laguna Nord di esplorare strade alternative al fine di consentire ai propri operatori la possibilità di continuare la raccolta/allevamento della risorsa vongola filippina. Al momento, in assenza di accordi con gli Enti Gestori, non è possibile agire diversamente da una raccolta seme centralizzata e gestita da San Servolo Servizi o da un acquisto privato di materiale giovanile da altri ambiti, sempre nel rispetto del regolamento vigente nella laguna di Venezia.

MONITORAGGIO DELLA RISORSA TAPES PHILIPPINARUM

Le decisioni gestionali proposte dal CIV sono effettuate dopo coordinamento con la struttura tecnico-scientifica di riferimento e successivamente a monitoraggi della risorsa. In questa prima fase, la pesca gestita di prova è stata effettuata solo a seguito di monitoraggio delle aree in concessione al Consorzio e in base alle biomasse di T. philippinarum presenti. Parallelamente al presente progetto è in corso d’opera un Progetto del FLAG del Veneziano (FEAMP 23/SSL/2017 “Valutazione della risorsa Tapes philippinarum nell’ambito della laguna di Venezia bacini settentrionale e centrale”) portato avanti da Agriteco s.c. che prevede il monitoraggio della maggior parte degli ambiti della laguna Nord di Venezia, in modo da redigere un quadro informativo aggiornato sulla distribuzione della risorsa vongola filippina. Successivamente alla pubblicazione di tali dati, il CIV trarrà alcune importanti e strategiche conclusioni su come proseguire le attività gestionali per la pesca di T. philippinarum nel bacino settentrionale della laguna di Venezia. Nel suo processo di sviluppo il CIV intende proseguire su questa linea gestionale ed avere dati aggiornati sulla situazione della risorsa vongola filippina in laguna Nord, in modo da migliorare il sistema produttivo e non creare situazioni di sofferenza e/o di over-fishing.

PROPOSTE PER MIGLIORARE LA GESTIONE

PROPOSTE PER MIGLIORARE LA GESTIONE Il primo Piano di Gestione del Consorzio Ittico Veneziano (CIV) rappresenta l’avvio di un processo per valorizzare le produzioni ittiche lagunari e mettere in condizioni di operare tutti gli addetti ad esso iscritti. Il CIV guarda già oltre questo primo Piano di Gestione, che nell’ottica di sviluppo può durare al massimo 3 anni, e pone le basi per migliorare la gestione della risorsa ittica lagunare, considerando i dati aggiornati della distribuzione di Tapes philippinarum in laguna Nord. I passi successivi che il CIV intende mettere in opera riguardano:

  • l’assestamento del numero di operatori a circa 70-80 unità, con il coinvolgimento di tutte e tre le strutture cooperative fondatrici, Cooperativa San Marco Pescatori di Burano, Cooperativa Faro di Cavallino-Treporti e Cooperativa Cortellazzo
  • la continuazione delle attività di pesca collettiva, coordinata direttamente dal CIV, come integrazione delle attività di venericoltura effettuate dai singoli operatori nei loro lotti di laguna per gestire un sistema di pesca misto (sub-concessioni a supporto dell’attività gestita dal CIV). queste attività di pesca saranno accuratamente ponderate e valutate a seguito di specifici campionamenti valutativi
  • dopo aver analizzato in modo più approfondito i dati di monitoraggio, avviare l’iter per poter gestire direttamente i lotti della laguna Nord ed essere l’interlocutore diretto con gli Enti preposti ai diversi controlli, quali Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia - ex Magistrato alle Acque di Venezia per le concessioni, Struttura sanitaria regionale (ASL) per la classificazione sanitaria e tutti gli aspetti relativi alla tutela dei consumatori finali, Regione del Veneto per le autorizzazioni alla pesca, ecc.
  • l’inizio di un processo di mappatura delle aree della laguna Nord per verificare l’eventuale presenza di seme e programmare la gestione del prodotto giovanile e per iniziare un processo di gestione del prodotto commerciale con una rotazione degli areali. Entrambi gli elementi saranno sviluppati in base ad uno specifico piano di monitoraggio che sarà periodicamente effettuato.
  • l’aggiornamento delle superfici in sub-concessione in base al percorso di sviluppo del CIV, al coinvolgimento degli operatori ed alla risorsa effettivamente presente in acqua la volontà è di ridurre le aree in sub-concessione a favore di quelle coordinate direttamente dal Consorzio.

Relativamente alla gestione diretta dei lotti di laguna su cui effettuare una pesca collettiva controllata direttamente, il CIV, sulla base dei risultati ottenuti dal Progetto FEAMP 23/SSL/2017 “Valutazione della risorsa Tapes philippinarum nell’ambito della laguna di Venezia bacini settentrionale e centrale”, ha individuato una serie di macroaree, riportate nelle figure sottostanti, per complessivi 390 ettari circa, da richiedere direttamente al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia – ex Magistrato alle Acque di Venezia, per successivamente iniziare le attività di raccolta e commercializzazione.
Essendo le aree richieste dal Consorzio Ittico Veneziano oggetto di attività di pesca e non di allevamento (venericoltura) possono essere rimodulati i canoni di concessione direttamente con il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per il Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia – ex Magistrato alle Acque di Venezia.
Il CIV propone già in questa fase una possibile doppia soluzione a riguardo, con:

  • il pagamento di un canone di concessione fissato direttamente con l’Ente concessorio;
  • un canone modulato su una percentuale calcolata sui quantitativi di vongole filippina commercializzate.

Infine, l’interlocuzione diretta con i vari Enti preposti al controllo renderebbe più veloci le pratiche amministrative per la richiesta di autorizzazioni, classificazioni, permessi, deroghe, ecc.

Come ultimo tassello per la venericoltura il CIV prevede la costituzione di un braccio operativo commerciale (O.P. – Organizzazione di Produttori) per valorizzare le produzioni locali; avviare un processo di conoscenza dei prodotti trattati; accompagnare le imprese di pesca associate a diffondere una conoscenza di tracciabilità e trasparenza dei prodotti locali trattati; formare continuamente il personale imbarcato per garantire la sicurezza alimentare e la tutela dei consumatori; ricercare nuove opportunità commerciali per valorizzare le produzioni locali, con lo scopo di soddisfare il fabbisogno economico dei soci ed allo stesso tempo ridurre lo sfruttamento delle risorse in ambito lagunare.